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L’importanza di stare scalzi

Perché è così importante stare a piedi nudi?

Ci risponde il Dott. Antonio Fimiani, medico fisiatra esperto in posturologia, che interverrà come docente al congresso “Scoliosi cause e trattamento”.

“A partire dagli anni 70, i neuroscienziati ci stanno dimostrando che per sostenerci non è necessario lo scheletro del piede.  E’ invece importante la pelle del piede, o meglio, la pelle in senso generale, perchè rappresenta il radar del nostro cervello.

Il cervello per potersi coordinare nello spazio ha bisogno di ricevere delle informazioni che partono dal basso: i neuroscienziati ci dimostrano che è la pianta dei piedi – quindi la pelle ed i muscoli dei piedi – che dà stabilità al sistema posturale.

Ecco che, quando blocchiamo le informazioni con delle pressioni anomale – dovute a delle solette anatomiche –  possiamo bloccare il lavoro funzionale del sistema posturale.

La cosa importante sono pertanto le differenze di pressione sotto la pianta del piede.

Perché è la differenza di pressione che trasmette al cervello un’illusione di movimento, su cui successivamente si adatta dando vita a degli errori posturali.

Ed è questo il motivo per cui è consigliabile utilizzare scarpe “senza informazioni” ovvero senza depressione e senza pressione. “

Ma è’ possibile riprogrammare il sistema posturale?

“Noi siamo fatti in modo semplice: abbiamo lo scheletro – il nostro apparato di sostegno – che per svolgere tale funzione ha tuttavia bisogno dei muscoli.

Il muscolo, insieme alla fascia e al nervo, forma il sistema neuro-mio-fasciale che può essere visto come una sorta di “vestito di gomma” intorno alle ossa.

Questo vestito di gomma, è gestito dalla pelle della pianta dei piedi e dai muscoli oculo motori (che ci servono per orientarci nello spazio).

I neuroscienziati ci stanno dimostrando che il nostro sistema posturale può essere riprogrammato: attraverso la pelle e le informazioni esterne mantenute nel tempo, è infatti in grado di cambiare la sua memoria.

Noi abbiamo due memorie: una memoria somato-sensoriale a livello centrale cerebrale e una memoria fasciale.

Condizionando il sistema posturale con delle nuove informazioni provenienti dal basso (cioè dalla pianta del piede) e dall’alto -–correggendo quelli che sono gli errori sugli oculo motori – e mantenendole costanti per un certo lasso di tempo, il sistema è in grado di memorizzarle.”

Non c’è alcun dubbio che la coppia pelle muscoli abbia quindi un ruolo centrale nell’assetto posturale globale.

Se la fascia ed il tessuto connettivo mantengono una memoria spaziale posizionale, vanno pertanto gestiti al meglio nel nostro percorso terapeutico.

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