Descrizione
Test di Maddox con fonte luminosa puntiforme e paletta
Con la Croce di Maddox classica, ad una distanza di almeno 5,50 metri, nell’occhiale di prova, si antepone all’occhio sub-dominante la Paletta di Maddox con asse orizzontale al fine di rilevare un eventuale squilibrio eteroforico orizzontale, oppure con asse verticale al fine di rilevare un eventuale squilibrio eteroforico verticale.
Con il presente metodo semplificato e in scala ridotta, si ottiene il notevole vantaggio di poter effettuare il Test di Maddox alla distanza di soli 2,75 metri, essendo stata scelta una scala 1:2.
Si lasciano aperti entrambi gli occhi, si consiglia di iniziare lasciando libero l’occhio dominante, che si allinea alla mira luminosa al centro della mira, in quanto è l’occhio direttore nelle differenti attività.
Si chiede alla persona di osservare la sorgente luminosa puntiforme situata al centro della croce di Maddox e di indicare su che lato e su quale numero si pone la riga percepita; focalizzare sui numeri, anche se sono abbastanza grandi, garantisce che l’utilizzo accomodativo sia stabilizzato per quella distanza.
Il valore numerico e il braccio della croce che il soggetto riferisce indicano il tipo e il valore in diottrie prismatiche della sua foria.
Il compito principale dell’apparato muscolare estrinseco è quello di orientare gli occhi, e più precisamente la fovea, verso l’oggetto d’interesse. In tal modo le immagini dello stesso oggetto si formano su aree (almeno prevalentemente) corrispondenti e la condizione è detta ortoforia.
Qualora gli occhi non vengano orientati adeguatamente, è presente una condizione di deviazione. Entro certi limiti le forme di eteroforia e disparità di fissazione sono considerate fisiologiche, a differenza dell’eterotropia.
Quando ciò non avviene gli occhi sono, generalmente, deviati.
Luce: batteria intercambiabile , modello CR1220 3V
Paletta, lunghezza 25cm., in plastica ABS