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TESTI CONSIGLIATI

Posturologia Gagey

Regolazione e Perturbazioni della Stazione Eretta – Gagey P.M. – Weber B.

TITOLO : Regolazione e Perturbazioni della Stazione Eretta – Gagey P.M. – Weber B.
La stazione eretta, punto conclusivo dell’evoluzione filogenetica dell’uomo, pone a quest’ultimo un problema di stabilità, testimoniato dai movimenti continui del centro di gravità del suo corpo. Nella sua apparente immobilità, l’uomo adatta continuamente la propria postura: “oscilla” .
Il controllo, estremamente fine, di questa postura ortostatica, è il risultato di numerosi fattori (biomeccanici, sensoriali, neuropsicologici), integrati in tempo reale in un complesso che viene definito “sistema posturale fine”.
Negli ultimi trent’anni, i lavori di ricerca fondamentale sulla postura hanno dato corpo ai disturbi lamentati da alcuni pazienti, che adesso si esprimono come una sindrome di deficit posturale, clinicamente identificabile attraverso la coerenza dei segni, dei sintomi e delle registrazioni stabilometriche, attorno a una palese difficoltà a mantenersi in posizione eretta.
Quest’opera si propone di aiutare i medici, i fisioterapisti, i podologi, gli ortottisti…, ad entrare in questo nuovo campo della posturologia clinica.

RossatoBorgeoisOuaknine

Stabilometry Standard Guidelines 2011-2013 during Clinical Practice – Massimo ROSSATO, Pascal BOURGEOIS, Maurice OUAKNINE

TITOLO : Regolazione e Perturbazioni della Stazione Eretta – Gagey P.M. – Weber B.
Dal punto di vista biomeccanico, tenersi in piedi immobile, è mantenere l’equilibrio di un edificio multi – articolato, multi – segmentato intrinsecamente instabile. Quest’instabilità si osserva a livello di tutti i segmenti corporei principali, e nell’appoggio al suolo. E’ dovuta alle irregolarità di comando dei muscoli che hanno in carico il mantenimento posturale inter-segmentario. Ma a livello di ogni articolazione, le attività posturali assicurano la riduzione dell’errore tra la postura scelta e quella effettiva. Il bilancio di queste attività, aleatorie o regolatrici, si esprime col mantenimento del centro generale di massa corporea in equilibrio con la verticale che lo proietta centralmente dentro il poligono di appoggio dei piedi a terra.

Perchè POSTURA?

Charles Bell nell’Ottocento si poneva la famosa domanda: “come fa un uomo a mantenersi stabile, in piedi, inclinato, contro vento?” E ipotizzava un “senso” particolare che consentisse all’uomo di aggiustarsi continuamente per mantenere questa postura. Fluorens gli rispose che era il vestibolo, Romberg aveva riconosciuto l’importanza della visione, Heyd quella della sensibilità delle piante dei piedi e Longet la sensibilità muscolare. Vierordt che cercava di capire le interazioni di tutte queste variabili ha eseguito, la prima posturografia. L’Association Française de Posturologie nel 1985 ha fissato le prime norme con l’aiuto di alcuni parametri e di condizioni fisse di registrazione (Bizzo e Gagey ed altri). Da allora sono cambiate molte conoscenze sia nella fisiologia umana sia nelle qualità dei materiali che costituiscono la stabilometria, per esempio nel ruomore di fondo, nella frequenza di acquisizione e nella possibilità di sdoppiare o quadruplicare le aree di campionamento, in modo da differenziare i piedi e l’avampiede dal tallone. In questo libro basandoci sulla statistica di un grande campione di soggetti, sono stati ristudiati tutti i parametri precedenti, arricchiti da quelli nuovi, basati sulle frequenze, sulla quarta dimensione (tempo-ondelettes), e sulla diffusione Browniana.

 

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