Considerata a lungo obsoleta e di difficile realizzazione, la verticale di Barrè ha riacquistato interesse grazie al contributo delle moderne tecnologie che facilitano l’osservazione della posizione dei vari punti di repere descritti da Barrè.

Questo test, ha lo scopo di valutare e/o quantificare le asimmetrie del corpo nei tre piani dello spazio.

La sua applicazione su una popolazione di 1394 bambini di età compresa tra 7 e 18 anni, ha permesso di confrontare i soggetti con valori di riferimento, quindi di seguire l’evoluzione dei pazienti.

 

Verticale di Barre

Come eseguire il test di Barrè

Per prima cosa, con una matita dermografica, vengono tracciati sul soggetto i marcatori cutanei:

  • di fronte ai processi spinali di L4 e C7;
  • lateralmente a metà dell’anca e della spalla;
  • a uno e due centimetri in orizzontale, su entrambi i lati di questi quattro punti di repere.

I piedi del soggetto vengono posizionati su una sagoma che li pone sempre nella stessa posizione: aperti a 30 °, con i talloni separati di circa 2 cm. Un cuneo di legno, perpendicolare al piano sagittale del soggetto, li blocca posteriormente.

Questo rigoroso dispositivo permette di osservare il soggetto non nella sua posizione naturale – che può essere variabile – ma nella posizione che si adatta a questa situazione arbitraria e ripetibile.

A questo punto, si posizionano le due verticali, a seconda del test.

Le verticali al soggetto, posteriori e laterali, come sarà descritto in seguito, possono essere sostituite da “livelli laser auto bilanciati”. Se vengono posizionati, all’inizio, sul piano sagittale o frontale, passando per i processi dei 5 ° metatarsi, si proiettano direttamente sulle linee verticali del soggetto. La misurazione diretta della posizione dei punti di repere viene quindi eseguita facilmente. Al fine di limitare i pericoli, qualunque siano le misure prese in considerazione, si chiede al soggetto di essere rilassato, di mantenere le braccia penzoloni ai lati del corpo e la bocca chiusa con i denti che non si toccano.

 

La verticale posteriore

Vengono posizionate due verticali, una davanti, l’altra dietro la sagoma, lungo l’asse sagittale. Si definisce così il piano sagittale, mediano, intermalleolare di Barrè.

Per poter fungere da bersaglio visivo, la verticale posta di fronte è compresa tra 40 e 90 cm dal soggetto.

Pochi metri dietro al soggetto, il professionista, per eliminare gli errori di parallasse, allinea le due verticali. Quindi Individua la posizione media delle piante spinali di L4 e C7 rispetto al piano di Barrè.

 

La verticale laterale

Lateralmente, a destra e a sinistra, vengono poste due verticali, sul piano frontale del soggetto, passanti per i bordi posteriori dei processi dei 5 ° metatarsi. Normalmente, questa verticale attraversa il centro dell’anca e la spalla; il trago si trova avanti di uno o due centimetri.

In caso contrario, il professionista osserva di quanto, avanti o indietro, ogni punto di riferimento anatomico si discosta dalla verticale.

 

Rotazione pelvica e rotazione del cingolo scapolare

Per quantificare la rotazione pelvica, il professionista, situato dietro il soggetto, posiziona uno dei bracci di un goniometro sulla parte posteriore delle masse dei glutei, tenendo l’altro braccio del goniometro allineato con l’asse maggiore del cuneo posteriore che blocca i talloni.

Allo stesso modo, la rotazione del cingolo scapolare viene misurata posizionando uno dei bracci del goniometro sulle scapole, rivolto verso la colonna vertebrale; il secondo viene posizionato come nel caso precedente.

 

Conclusione

Tutti i dati forniti da questo esame sono ricchi in termini di stabilità, osservata clinicamente, delle misurazioni nel tempo. La verticale di Barrè permette di disegnare una vera cartografia tridimensionale dei punti di riferimento ossei di un soggetto. Ottenuti su una popolazione di bambini dai 7 ai 18 anni, i valori di riferimento, hanno consentito di seguire l’evoluzione del bambino, dell’adolescente, dell’atleta e del paziente, sia nelle situazioni di dolore sia nei casi di disturbi spinali, come cifosi, scoliosi e atteggiamenti scoliotici. Questo test, con ripetibilità isolata e condivisa, permette di quantificare immediatamente gli scostamenti dell’asse corporeo, di intravedere attraverso quali ingressi della SPA è possibile variare il tono e, infine, di verificare l’efficacia di uno stimolo posturale.

 

Fonte bibliografica: Alain Scheibel, La verticale de Barrè, Pratiques en posturologie, 2017.

 

 

Redazione SPRINTIT

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- Ing. Diego Scattolin: esperto di strumentazioni per la misurazione della postura e pedane stabilometriche
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- Dott. Massimo Rossato: medico chirurgo specializzato in anestesia e rianimazione
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